Berlino, 2012-07
"I tedeschi pensano alla loro pancia con i nostri cadaveri ci si può al massimo accendere un falò come fecero con gli ebrei." Razzismo esplicito nei commenti del blog moderatissimo di Beppe Grillo. "È in atto un'illusione, la speranza che i tedeschi possanno diventare improvvisamente umani, misericordiosi, generosi."
Beh, a quanto pare i tentativi dell'attuale governo tedesco democristiano di fare rispettare delle severe misure di austerity, prima di dare nuovi soldi in mano al governo italiano, sia fallito. Pare che in futuro la Germania sarà responsabile per i debiti della Spagna, d'Italia ed altri, più di quanto stia già facendo.
Penso a tutti gli italiani che se ne sono andati a vivere in Germania per evitare che i soldi vadano a finire nelle mani del governo italiano. Non è servito a nulla. Alla fine Berlusconi ci ha fregati tutti quanti. Per quindici anni ha saccheggiato il popolo italiano, ed ora, senza neanche più essere lui stesso il premier, ha trovato la via per fare in modo che sia il resto d'Europa a pagare i conti rimasti in sospeso.
E come se non bastasse, con l'aiuto dei suoi media è pure riuscito ad instaurare non solo l'idea che lui non abbia più nessuna importanza - haha, ma veramente ci credete che Silvio se ne sta a casa con le mani sulla pancia? - ma anche il concetto che il resto d'Europa, in particolare la Germania, abbia ottenuto certi successi grazie ad un inspiegabile flusso di potere economico dall'Italia verso il nord.
Non ho ancora capito bene quale sia l'argomentazione, ma secondo gli italiani il potere economico tedesco non è basato sul fatto che i cinesi stanno comprando auto tedesche come matti (cosa che non potrà andare avanti per sempre, perciò prevedo un crollo dell'economia tedesca entro i prossimi dieci anni) o sul fatto che la corruzione in Germania è un pochino meno peggio che in Italia.
Gli italiani danno un pò la colpa ai tedeschi perchè fa cool, fa comodo, è bello svegliarsi la mattina e non doversi guardare allo specchio. Ma i tedeschi ne sanno qualcosa, perchè a tempo lo fecero anche loro. Ci fu un tempo quando i tedeschi diedero la colpa di tutto agli ebrei. Era il modo più pratico per spiegare la grande depressione (una fase economica che somiglia molto alla nostra odierna) con drammatici risvolti anche in Germania. Non a caso il pensiero antisemita era internazionale e abbastanza in voga in un mondo dove il razzismo era la norma.
Al giorno d'oggi i ruoli sono un pochino invertiti. E i giornali del cosiddetto centrodestra non conoscono inibizioni a pubblicare testate razziste. Ma torniamo ai commenti nel blog di Beppe Grillo:
"I Tedeschi si sentivano onnipotenti" dicono i sopravvissuti alla campagna russa. Beh, questo ha nulla a che fare col fatto che fossero tedeschi ma col fatto che erano lavati di cervello da un sistema politico totalitario nazifascista basato sull'elevazione dell'orgoglio di gente credulona grazie ad un semplice concetto di appartenenza ad un genere privilegiato. Il diritto all'arroganza e l'abuso per nascita.
I tedeschi hanno imparato con molta amarezza da questi errori - in Germania i neonazi sono ridicole minoranze sempre in fuga dalle cohorte antifasciste - ma gli italiani che fanno? Sono gli italiani a praticare il saluto romano agli eventi elettorali del PDL. Sono le ideologie sbagliate che bisogna combattere, non gli idioti che le seguono e specialmente non le provenienze culturali di tali idioti.
La campagna russa è stato un episodio particolarmente tetro dell'intero periodo del dannato Terzo Reich. Compatisco chiunque si trovasse in quell'inferno - senza discernere se fosse un idiota nazista, un idiota fascista o una povera anima che si trovò li involontariamente, ed in ciò includo anche i regolari militari di tutte le nazioni che erano lì a fare il loro dovere, a difendere la loro rispettiva patria. Tra quei ragazzi tedeschi ce ne erano molti che sapevano benissimo che Hitler era un folle, ma il sistema totalitario era efficace, e più di un attentato fallito non riuscirono ad organizzare.
Italiani, non lasciatevi strumentalizzare. Abbiamo bisogno di una ripetizione della storia quanto una pallottola nel cervello.
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